10 febbraio 2012

The Iron Lady (P. Lloyd, 2011)

Questo film vorrebbe raccontare la storia di Margaret Thatcher. Uso il condizionale perché sullo schermo avviene l’esatto contrario. Phyllida Lloyd non rende giustizia a un personaggio fondamentale della storia europea; concentra tutte le sue energie nel lacrimevole racconto di una vecchina malata di alzheimer, lasciando solo le briciole agli aspetti storico-politici. Eppure Margaret Thatcher è stata la prima – e finora l’unica – donna a diventare Primo Ministro dell’Inghilterra, una donna che ha dedicato tutta la sua vita all’impegno politico fronteggiando il terrorismo (per mano dell’IRA), la disoccupazione, la guerra fredda, i disordini sociali e la guerra delle Falkland. Undici anni di governo sono liquidati in poche immagini, descritte sommariamente, a bocconi, quasi uno stralcio enciclopedico illustrato. La regista si concentra sull’aspetto femminista della storia credendo, forse, che la Thatcher abbia qualcosa in comune con la protagonista di Mamma mia!
In fondo non ci sarebbe voluta chissà quale abilità narrativa per scorrere solo undici anni di storia, considerando che Paolo Sorrentino è stato capace di raccontare magistralmente decenni di storia italiana ne Il Divo.
Questo film è un fallimento e se non fosse per l’interpretazione, il trucco e parrucco di Meryl Streep, sarebbe destinato all’oblio.

Voto: 4,5

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