14 aprile 2012

Diaz - Non pulire questo sangue (D. Vicari, 2012)


Daniele Vicari, attraverso gli atti processuali, firma il film che racconta il massacro avvenuto all'interno della scuola Diaz a Genova nel 2001.

La mano del regista, forse poco avvezzo al genere, fa zoppicare l'inizio del film. Il decollo avviene con l'esplosione di violenza, quando la polizia irrompe nella scuola Diaz e da quel momento sullo schermo si vedranno solo sangue, tumefazioni, ferite, e si sentiranno solo i tonfi dei manganelli, le urla e i lamenti di dolore. Gli spettatori in sala rimangono in un assoluto e immobile silenzio, assaliti da un'angoscia e un senso di impotenza difficili da scrollarsi di dosso. Un vero pugno nello stomaco. Dovresti aspettartelo perché conosci i fatti, eppure la fitta arriva lo stesso, forte e prolungata.

Purtroppo Daniele Vicari decide di puntare il dito soltanto contro la polizia, senza approfondire l'aspetto politico della vicenda, rendendo il suo film non meritevole dell'etichetta di 'cinema di denuncia'. Però è capace di descrivere chiaramente un triste momento della storia italiana, in cui riconoscere la nascita della comunicazione e dell'informazione globalizzata prima di YouTube, dell'ADSL, dei cellulari con la fotocamera, di Facebook e di Twitter.

Voto: 7,5

3 aprile 2012

Romanzo di una strage (M.T. Giorgana, 2012)

«Esci da quell'ora e mezza di spettacolo sapendone di più sull'Italia, sullo Stato in cui vivi, sulla gente con la quale condividi le tue sorti nel bene e nel male, sui veleni che inquinano la società e sul doppio o addirittura triplo livello sui cui piani si è svolta la storia dell'Italia del Novecento, la nostra storia» (Eugenio Scalfari).

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