Ve lo devo dire, per me Sacro GRA non è niente di che. Documentario sulle vite che frullano attorno al Grande Raccordo Anulare di Roma. Spaccato reale di umana tristezza, povertà, amarezza. La sensazione più ricorrente è il déjà vu: il nobile decaduto, i romeni, le prostitute, i sudamericani, l'alzheimer... tutto già visto. Tuttavia, Rosi ha la fortuna di raccontare due storie uniche: la coppia padre-figlia che vive in una casa popolare e l'esperto in palme e punteruolo rosso che fa della fragilità della pianta metafora della condizione umana. Mi scuseranno Rosi e la Mostra del Cinema di Venezia, ma tutto il resto è noia.
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